Come abbiamo visto negli articoli precedenti, esistono diverse tipologie di stampanti per realizzare un oggetto tridimensionale. In base alle proprie esigenze è possibile scegliere tra la FDM, SLS e la SLA che analizzeremo in questo articolo.

Cosa sono le stampanti 3D a resina?

Le stampanti 3D a resina, anche chiamate SLA (Stereo Lithoghraphy Apparatus), sono molto diffuse e rinomate grazie alla loro capacità di realizzare oggetti tridimensionali ad altissima precisione, con l’accuratezza dei minimi dettagli e superfici lisce.
Le componenti principali di una stampante di questo tipo sono 3:

  • piano di stampa, in cui si realizza l’oggetto desiderato
  • sistema di proiezione della luce, ciò che permette l’indurimento del materiale depositato sul piano
  • vat con pellicola in FEP, vaschetta, contenente la resina liquida, caratterizzata dalla presenza di una pellicola sul fondo che permette alla luce di passare e arrivare al materiale

Come funzionano le stampanti 3D SLA?

A differenza degli altri tipi di stampanti 3D che lavorano con materiali plastici fusi e poi solidificati, questo modello si distingue per la tecnica utilizzata. Infatti, si va a costruire un modello “a testa in giù”: il piano di stampa viene immerso nella vaschetta piena di resina, dopo di che avviene la solidificazione, di uno strato alla volta di materiale che rimane attaccato al piano, attraverso l’esposizione al laser SLA.
I primi 10 layer vengono esposti alla luce per circa 60 secondi, un tempo maggiore rispetto ai successivi che sono esposti per circa 8 secondi.

Esistono 3 modi in cui la solidificazione può avvenire:

  • utilizzando un laser che riproduce lo strato del modello da realizzare sul piano, grazie a specchi in movimento;
  • sfruttando un proiettore DLP che imprime fotogrammi dei vari strati sul piano;
  • impiegando un proiettore Led a raggi UV che velocizza la prestazione della stampante, nell’imprimere ogni layer del modello.

Una volta terminato il processo di stampa, si deve lavare l’oggetto realizzato in alcol o acqua, a seconda della tipologia di resina utilizzata, e poi polimerizzarlo con un fornetto UV.

Vantaggi e svantaggi della stampa a resina

Come ogni tipo di stampa però, anche questa ha i suoi vantaggi e svantaggi. Infatti, nonostante sia molto rinomata grazie all’estrema precisione del risultato finale, tutto il processo di realizzazione richiede tempi maggiori rispetto ad esempio alla stampa FDM. Allo stesso tempo però, è possibile inserire nella stessa stampa più modelli e il tempo di produzione non diventerà esagerato in quanto si considera quello del modello più alto.
Questa tecnologia permette di ottenere una superficie liscia che può essere verniciata facilmente, anche se le stampanti più economiche peccano nella fedeltà dimensionale. 

Molto importante da tenere in considerazione è il fatto che la resina sia un materiale che a contatto con la pelle potrebbe nuocere alla salute, per questo motivo è fondamentale munirsi dei giusti DPI(dispositivi di protezione individuale) nel momento in cui la si utilizza.

Vantaggi
  • Precisione
  • Velocità di stampa
  • Facilità di lavorazione post stampa
Svantaggi
  • Monomateriale
  • Necessità di strutture di supporto
  • Tossicità della resina

Grazie all’accuratezza del risultato finale, questo tipo di stampa viene utilizzato nell’ambito della gioielleria, in campo medico, per la creazione economica di apparecchi su misura per i pazienti, in campo odontoiatrico e in molti altri.

Abbiamo quindi visto nel dettaglio il funzionamento e le componenti di una stampante 3D a resina, i campi di applicazione e vantaggi e svantaggi, ora tocca a te!
Facci sapere nei commenti se hai trovato quello che cercavi o se vorresti approfondire qualche altro argomento. 3DFlix è in continua evoluzione, pronto a soddisfare ogni tua curiosità. Buona Stampa!

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